mercoledì 1 febbraio 2017

IL NIBBIO CHE VOLEVA NITRIRE

                                                          IL NIBBIO CHE VOLEVA NITRIRE



Un bel giorno, il nibbio se ne stava tranquillo su di un albero e guardando alcuni animali emettere una voce ella e acuta gli venne molta gelosia. Voleva essere come l'aquila grande e possente con una voce fiera, ma sapendo che era più piccolo e più debole alimentò la sua gelosia. Odiava anche il pappagallo e il pavone con le loro grandi e variopinte ali e sentendosi inferiore a loro non faceva altro che far crescere una tremenda e brutale invidia. Beffeggiava l'usignolo dicendo tra se: "ha una bella voce ma è troppo ridicola e da femminuccia! Se devo avere una bella voce non deve essere fragile come quello stupido uccello. Devo avere una voce bella e possente che si imponga tra le altre!".

In quel momento giunse un cavallo stanco che, non vedendo il cardo spinoso, si sdraiò sotto l'albero e saltò subito in aria lanciando un lungo e acuto nitrito. Il nibbio che assistette alla scena esclamò: " Oh che bello, una voce forte e acuta! Questa è la voce che va bene per me!".
Da quel giorno, il nibbio cominciò ad allenarsi ad imitare quel suono più che poteva fino a quando non si arrese a causa del suo fallimento.
Quando iniziò a parlare ci fu un brutto inconveniente: gli era sparita la voce! Gli restava solo più di un filo di voce rauca e quindi, il povero nibbio divorato dalla sua invidia, dovette accontentarsi di una voce più che nulla.



La morale della favola insegna di non farsi divorare dall'invidia perchè spesso finisce di rovinare la gioia e di perdere tutto quello che uno ha.

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