sabato 7 gennaio 2017

LA FAVOLA

                                                                           La Favola





Origine ed evoluzione:

Deriva dalla parola "Bha" di origine araba risalente a migliaia di anni fa.
La favola trovò un periodo di maggiore sviluppo nella cultura greca dove, i favolisti le diedero un'elaborazione stilistica. La prima favola fu scritta dal poetaeco Esiodo ma non fu considerato il padre della poesia, poichè era troppo breve. Il primo grande compositore fu Esopo, il più grande compositore dell'antica Grecia che fece da modello nei secoli successivi. Nel mondo Romano il più famoso fu Fedro, con le sue favole in "senari giambici"che sfortunatamente molte delle quali andarono perdute. Il modello delle sue favole fu simile a quello di Esopo ma con una differenza: Esopo era nato in un mondo contadino, perciò molte delle sue favole erano ambientate e ispirate in quel territorio, invece Fedro era il favolista di uno stato evoluto e potente dove dominano l'avidità e la prepotenza. 
La poesia ebbe un notevole slancio anche in oriente, dove l'opera più famosa fu il  Pañcatantra, una raccolta di favole indiane costituita da settanta favole, con lo scopo di educare i giovani ragazzi.

La favola moderna:
Gli scrittori moderni o contemporanei si affidano alla favola per rivolgersi agli adulti e ai bambini; inoltre si adattano alle esigenze delle generazioni a cui si rivolgono per rispecchiare gli aspetti  e le abitudini della cultura contemporanea.
Le principali differenze sono:

La trama: è più articolata e complessa

I tempi e i luoghi: sono più precisati

I personaggi: vengono caratterizzati in modo più completo e approfondito

Il linguaggio: è caratterizzato da frasi più complesse

La morale: è poco evidente e quella tradizione può essere modificata



Caratteristiche:

Le favole sono narrazioni per lo più di breve lunghezza. Lo scopo principale è quello di colpire i comportamenti morali e sociali delle persone insegnando e facendole così riflettere. L'autore usa come protagonisti gli animali, in modo tale da incarnare una qualità, un difetto o un vizio umano.
esempio: Il lupo rappresenta l'aggressività, il cane la fedeltà all'uomo, l'agnello rappresenta l'innocenza e la fragilità nei confronti dei prepotenti, la volpe l'astuzia, la cicala la spensieratezza, la formica è simbolo dell'economia, il leone la forza o la prepotenza, ecc.
In ogni favola  contiene una morale che si può trovare o alla fine, nella maggior parte dei casi, o all'inizio. Una morale è l'insegnamento che l'autore vuole dare al lettore e può essere esplicita ( quando l'autore lo scrive precisamente ) o implicita ( quando è sottintesa, cioè quando è il lettore che la deve interpretare).




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