giovedì 19 gennaio 2017
IL CERVO E LA VITE
IL CERVO E LA VITE
In un bel giorno primaverile un cervo dalle sontuose corna pascolava tranquillo. Proprio quel giorno due cacciatori lo avvistarono e si misero ad inseguirlo; per l'animale fu una folle corsa per scampare alla morte, fino a quando non si nascose tra le folti foglie di una vite lucente e matura. I cacciatori passarono vicino al cervo senza neanche vederlo. Lui credendosi nascosto dalla vite e quindi al riparo fece un bel sospiro di sollievo e cominciò a mangiucchiare l'uva, proprio quando un cacciatore sentendo il rumore delle foglie scoprì il nascondiglio del cervo e assieme al compagno lo uccisero con le frecce. Il cervo trafitto dal dolore e in fin di vita disse: "Subisco cose giuste poichè ho fatto torto alla vite che mi aveva salvato".
La morale della favola insegna a chi tratta male i benefattori si verrà puniti da Dio.
IL CERVO E LA VITE
In una mattinata primaverile, fresca e solare, un cervo dalle sontuosa corna pascolava tranquillo e indisturbato, fino a quando il lupo e l'orso non si avvicinarono per rincorrerlo. Il cervo vedendo il pericolo in cui si era cacciato scappò verso un folle fuga. D'improvviso alla luce del sole, vide una vite grande e matura e decise di nascondersi li fino a quando i due aggressori non se ne andarono. Scampata dal pericolo il cervo mangiucchuiò alcuni grappoli d'uva e si rassenerò. Il lupo sentendo un sottile fruscio di foglie tornò indietro e riuscì a scorgere il cervo. Per la preda non vi fu più scampo. I due animali gli balzarono addosso e lo portarono nel loro rifugio.
Da quel momento il cervo fu costretto a pascolare dentro un recinto diventando un attrazione di divertimento per i cuccioli.
La morale della favola insegna che le premature certezze di essere sfuggiti al pericolo sono una fonte di delusione e di pericolo, poichè bisogna avere la certezza che il pericolo se ne sia andato.
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